- zio
- zì·o, zì·os.m.1. FO fratello di uno dei genitori, considerato rispetto ai loro figli; marito della zia: lo zio di Carlo; mio zio; ha visto suo zio, ha visto lo zio; può precedere un nome proprio: (lo) zio Franco; zio materno, paterno, fratello rispettivamente della madre o del padre | al pl., gli zii, lo z. e la zia2. RE merid., titolo di rispetto che si dà a uomini anziani o a religiosi: lo zi' prete; anche iron.3. CO eufem., spec. in imprecazioni, Dio\VARIANTI: 1zi, zi'.DATA: 2Є metà XIII sec.ETIMO: dal lat. tardo thīu(m), dal gr. thêios.NOTA GRAMMATICALE: nell'accez. 1, al sing. generalmente non si usa l'art.det., spec. in presenza di agg.poss.: mio z.; l'art.det. si usa anche al sing. quando: a) l'agg.poss. è loro: il loro z.; b) è presente un agg.: il mio caro z.; c) è presente un suff. di alterazione: il mio zietto; d) l'agg.poss. è posposto: lo z. mio; pop. centromerid. si usa zi' per tutti i generi e numeri in posizione proclitica: zi' Maria, zi' Turiddu.POLIREMATICHE:zi' Beppe: loc.s.m. RE tosc.zio d'America: loc.s.m. COzio Sam: loc.s.m. COzi' Peppe: loc.s.m. DI napol., roman.
Dizionario Italiano.